Scrivono i Prof

Ultimo giorno di scuola, un giorno di sport

Scritto da prof.ssa Maria Rita Bellomo il 14 Giugno 2011.

 La squadra dei proff e la squadra 5DS
Durante l’ultimo giorno di scuola si è tenuto l’ormai tradizionale torneo di pallavolo che quest’anno ha visto in campo ben diciassette squadre. Oltre alle sedici squadre delle classi del triennio, ha giocato anche la squadra formata da alcuni professori, tra cui la soprascritta. E non va dimenticata Monica, una delle nostre collaboratrici scolastiche (e chi non la conosce?!).
Il torneo è stato vinto dal team dei professori, che, nella finale con l’ottima squadra della 5DS, ha ottenuto l’eloquente risultato di 27 a 25. “Eloquente” perché testimonia quanto combattuta e incerta fino all’ultimo sia stata la partita conclusiva.
Certo, il risultato della mia squadra è stato positivo, ma voglio subito sgombrare il campo da possibili dubbi che possono venire a chi legge questo scritto: non intendo qui celebrare la vittoria della squadra dei proff., né tantomeno fare la cronaca sportiva della giornata; desidero solamente esprimere le emozioni e le riflessioni che questo particolare ultimo giorno di scuola ha suscitato in me.
Quando ero giovane (sigh!) ho praticato la pallavolo per diversi anni, perciò partecipare al torneo di fine anno scolastico mi ha fatto riaffiorare una serie di piacevoli ricordi legati alla mia attività sportiva.
Ma giocare il torneo, per me, non ha significato solamente rivivere nostalgicamente esperienze ormai passate e che non torneranno più; è stata anche un’occasione per riflettere e fare un bilancio sull’importanza che ha lo sport nella vita, soprattutto in quella degli adolescenti, con i quali interagisco quotidianamente.
Ritengo, infatti, che il protagonista in assoluto del torneo sia stato lo sport inteso come gioco. Certo, lo sport è principalmente attività fisica, ma non solo: esso è molte più cose, almeno questo è quello che mi permetto di sostenere, ripercorrendo a volo alto la mia passata esperienza sportiva. Lo sport è anche
esercizio
           disciplina
                      fatica
                                 sforzo
                                             sfida
                                                     sconfitta
                                                                 vittoria
                                                                                        divertimento
                                                                           studio (“studio”? Ebbene sì! Non si dice, infatti, “studiare
                                                                           l’avversario”?!).
 
Questo brainstorming di parole che defluiscono dal termine sport potrebbe allungarsi, ma la riflessione che ho fatto a compendio dell’ultimo giorno di scuola è che lo sport è una delle attività umane che insegna a vivere la vita reale. Infatti, quante volte nel corso dell’esistenza si ha bisogno di esercitarsi, disciplinarsi, faticare, sforzarsi, sfidare, sopportare una sconfitta, gustare una vittoria, divertirsi, studiare (!).
Lo sport è una vera e propria palestra per la vita, e non solo in senso metaforico, soprattutto per voi giovani che iniziate a costruire la vostra esistenza di adulti.
E non pensiate che chi sta scrivendo sia una professoressa di educazione motoria! Sono un’insegnante d’italiano e di storia cui, però, è sempre piaciuto allargare i propri interessi cercando di non cristallizzarsi entro i paradigmi delle proprie discipline d’insegnamento.
In questo senso l’etimologia della parola “sport” riflette questo mio vizio di scavalcare i rigidi recinti delle scienze, perché il termine “sport”, nel corso dei secoli, ha oltrepassato diversi confini linguistici; esso, infatti, non è arrivato a noi direttamente dal latino “deportare”, ma attraverso la forma aferetica dell’antico inglese “disport”, termine a sua volta anglicizzato del francese antico “desport”, derivante dal latino “deportare” (vedasi Enciclopedia TRECCANI). Lascio a voi la curiosità di cercare i significati antichi di queste parole; potrebbe essere una scoperta interessante e, per alcuni aspetti, sorprendente.
Questioni etimologiche a parte, ringrazio, sportivamente,  le classi che hanno partecipato al torneo e che mi hanno dato modo di soffermarmi sui pensieri che ho qui espresso, condividendoli, così, con chi mi leggerà.

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