Scrivono i Prof

Rodrigo Díaz al Marco Belli

Scritto da Prof.ssa Sara Pacifici il 10 Febbraio 2016.

Rodrigo Diaz
Sabato 16 gennaio 2016 è stato ospite del nostro istituto Rodrigo Díaz, direttore del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste e presidente dell’ APCLAI - Associazione per la promozione della cultura latinoamericana in Italia - profondo conoscitore e promotore delle realtà culturali, sociali e politiche dell’America Latina e della sua cinematografia.
Io conosco il prof. Rodrigo Díaz dal 2004 e ho deciso di invitarlo perché parlasse un po’ ai nostri studenti di spagnolo della sua esperienza personale durante il golpe in Cile nel 1973.
In realtà Rodrigo Díaz ha parlato soprattutto dell’America Latina segnalando come le distanze tra il nuovo continente ed il vecchio siano prettamente geografiche e come le somiglianze, invece, siano maggiori di quanto si possa immaginare.
Ha svolto, in due ore, una lezione di storia, economia, cultura e politica, sottolineando la necessità di una comprensione, inclusione e tolleranza tra i popoli, ciò di cui così tanto abbiamo bisogno in questo periodo storico. Non ha esitato, inoltre, a riportare anche il suo punto di vista di cileno che vive in Italia da ormai 42 anni, ed ha presentato un documentario sulle ultime parole del Presidente cileno Salvador Allende, morto durante il golpe di stato del Chile dell’11 settembre 1973.
Si è trattato di un discorso interessante, educativo e formativo, che ha parlato ai cuori dei nostri ragazzi; è stato certamente impegnativo, poiché la conferenza si è svolta interamente in spagnolo, spagnolo non scolastico e non peninsulare, il che ha consentito un’immersione in un’altra dimensione linguistica, comunque pertinente alla lingua di studio.
Non è un segreto il mio interesse per l’America Latina, nato per ragioni di studio di dottorato svolto negli Stati Uniti d’America, dove si privilegiava, anche per ragioni geografiche, lo studio della lingua e letteratura di quel continente. Al contrario, i libri di testo per le scuole superiori in uso in Italia, e tendenzialmente i programmi didattici per lo spagnolo, sono molto eurocentrici, concentrati sulla Spagna; è stata quindi per me l’occasione di dare voce all’America Latina e mi auguro che quest’esperienza possa ripetersi anche l’anno prossimo, magari non solo per gli studenti di spagnolo.

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