Editoriale - Maggio 2010
Scritto da prof.ssa Graziella Bellomo il 01 Aprile 2010.
Il nome del giornale Log in inglese significa tronco di legno; nel gergo nautico del 1700 era il pezzo di legno fissato ad una fune con nodi a distanza regolare, lanciato in mare e lasciato galleggiare (solcometro). Il numero di nodi fuori bordo, entro un intervallo fisso di tempo, indicava, approssimativamente, la velocità della nave (da qui la convenzione di indicare la velocità di una nave in nodi). Logbook (1800), invece, era il registro di navigazione, presente in ogni nave, su cui venivano segnati, ad intervalli regolari, la velocità, il tempo, la forza del vento, oltre ad eventi significativi che accadevano durante la navigazione.
Con il significato di “giornale di bordo”, o semplicemente “giornale”, su cui vengono registrati gli eventi in ordine cronologico, il termine è stato importato nell'informatica (1963) per indicare la registrazione cronologica delle operazioni, man mano che vengono eseguite e il file su cui tali registrazioni sono memorizzate.
Oggi è un termine universalmente accettato con questo significato di base e con tutte le sfumature che acquista, utilizzato nei diversi contesti. Unito al termine web, web-log indica un diario, una registrazione cronologica in rete; unito al nome della scuola, “LogBelli”, vorrebbe proporsi come il nostro diario di bordo.
Certamente (e fortunatamente!) non tutto sarà registrato. Il più rimarrà patrimonio dell’esperienza di ciascuno che nella scuola vive, studia, lavora; ma ciò che verrà scritto e pubblicato dirà degli allievi e della volontà di accompagnare chi nel tempo difficile dell’adolescenza vuole imparare, prepararsi ed è alla ricerca di una rotta per la sua navigazione.