Scrivono i Prof

Basta un attimo e puoi perdere tutto…

Scritto da prof.ssa Luisella Saro il 27 Giugno 2011.

Ho acceso il pc e guardato la posta, come faccio, anche per lavoro, più volte al giorno. Una sfilza di mail, come sempre.
Prima di scegliere quale aprire, per abitudine do un’occhiata veloce all’oggetto o al mittente, dipende.
Ora lo sguardo cade sull’ oggetto: “Basta un attimo e puoi perdere tutto…”. Di solito sono curiosa, ma questa volta mi blocco. Mi manca – mi accorgo – il coraggio per cliccare ed aprire la mail, così rileggo con più attenzione, come nell’ingenua speranza di aver capito male. Solo una scusa per rimandare il click di un secondo.

E’ la mail di un’alunna di quinta che, terminata la seconda prova d’esame, mentre stava per tornare a casa in auto, mi racconta di aver perso il controllo del veicolo. E’ uscita di strada e, dopo un paio di capriole, si è trovata sul campo. Auto distrutta ma lei sta bene, mi scrive.
Cerco di rintracciarla immediatamente al cellulare per sentirne la voce, ma non è possibile perché – lo scoprirò solo in seguito – il cellulare era rimasto nell’auto, quando l’ambulanza la portava in ospedale. Non trovandola al telefono, rispondo alla sua mail, impaziente di leggere la risposta alla risposta.
Mentre le dita cercano le lettere giuste sulla tastiera, penso. Penso a cosa mi ha scritto nell’oggetto della sua mail. Avrebbe potuto scrivermi “ho avuto un incidente”, o “che paura!” e cioè la sintesi di un “fatto” o la descrizione di un’emozione forte. Invece, in quell’oggetto, c’è…c’è tutto quel che passa per la testa nei pochi secondi in cui accadono cose come questa. Lo so perché l’ho provato.
Sedicenne, sulle strisce pedonali sono stata investita da un’auto e, nel “volo” e nei pochi secondi tra l’impatto e la caduta a terra – non è fantascienza! – come un film mi è passata davanti tutta la vita.
“Basta un attimo e puoi perdere tutto…”. Poco più giovane di lei, avevo pensato - lo ricordo come fosse ora - la stessissima cosa.
Non posso ora mettermi al suo posto e scrivere quel che credo abbia provato negli attimi in cui accadeva ciò che è accaduto, ma ce l’ho davanti agli occhi mentre guarda la sua piccola auto distrutta (“dell’auto chissenefrega”, mi ha scritto) e, pur dolorante, pensa, riconoscente, che lei, invece, è qui tutta intera.
Bisogna aver compreso il valore della propria vita, per poter scrivere “basta un attimo e puoi perdere tutto…”. Ed anche il valore del “tutto” che, sciocchi, crediamo presuntuosamente di possedere per sempre, o di poter tenere costantemente sotto controllo; questo “tutto” che è preziosissimo e fugace ad un tempo.
Questa allieva tornerà a scuola per continuare e concludere il suo esame di Stato, ma la conosco e sono certa che quando la vedrò sarà, insieme, uguale e diversa. Uguale il suo sorriso, uguale il suo ‘sguardo fotografico’, attento a catturare la bellezza dell’attimo e, lei, ancora più consapevole che è necessario dare il massimo in ogni momento e fare sintesi di tutto quello che si è assimilato dalla vita e che la vita ci ha insegnato. La vita, ancor più dei libri!
“Affrettati a vivere bene e pensa che ogni giorno è in se stesso una vita”, ha scritto Seneca. L’ha scritto anche per te, Aura, preziosa più dell’oro a cui il tuo nome rimanda!

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