Incontri e riflessioni

Uno sguardo nella realtà

Scritto da Simone Senes, ex-allievo il 23 Novembre 2015.

Uno sguardo nella realtà

"Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo [il male] e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più solida senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente" (Sura 2: 256).
Questo versetto del Corano afferma che non si può costringere nessuno a cambiare la propria religione. L'Islam è una religione di pace, di misericordia, e non consente il terrorismo. Il profeta Maometto diceva che "i primi casi ad essere giudicati nel giorno del giudizio saranno quelli di spargimento di sangue" E il Corano afferma che i musulmani non dovrebbero litigare con gli ebrei e con i cristiani, ma invitarli ad abbracciare l'Islam.

Di conseguenza, "I Jihadisti prendono una o due frasi fuori contesto, le distorcono ulteriormente e poi pretendono di avere una giustificazione divina". Purtroppo molti si dimenticano di una cosa importante: il terrorismo non ha religione. Questa gente non ci ammazza soltanto per il piacere di farlo, ma per intimidirci, per piegarci. È per questo che non bisogna lasciar spazio alla paura, perché loro vogliono annientare i nostri pensieri, i nostri sogni, i nostri sentimenti, la nostra felicità, la nostra LIBERTÀ. Il loro obiettivo è cambiare la nostra società, solo così ne usciranno vincenti. Tante persone si chiedono "Cosa dobbiamo fare?", "Come dobbiamo comportarci?" Un buon cristiano direbbe di pregare, che è lo strumento d'azione più potente diceva Gandhi, ma c'è chi vuole iniziare una guerra, inconsapevole che se si bombarda l'Islam non solo si rischia di colpire civili innocenti, ma si alimentano odio e iscrizioni all' ISIS, perché la violenza e la cattiveria degli uomini generano maggiore ostilità e si rischia veramente di essere catapultati in un conflitto senza fine. Saranno la nostra tenacia, la nostra solidarietà a porre fine a questa ignoranza. Perché non si tratta di guerra, ma di ignoranza. Una sanguinosa ignoranza.

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