Incontri e riflessioni

Quando meno te lo aspetti

Scritto da Elisa Tasca il 13 Gennaio 2014.

Quando meno te lo aspetti
Quando meno te lo aspetti, si esaudiscono i tuoi desideri, si realizzano i sogni di una vita, accadono quegli eventi inaspettati che lasciano un mare di felicità in te e negli altri. Cortina D’Ampezzo, mercoledì 5 gennaio 2011
 
Tutto è iniziato da qui. Era una serena giornata invernale e dopo una lunga sciata sono rientrata in hotel dove i miei genitori mi aspettavano come di consuetudine. Quello è stato il penultimo anno di vita della rassegna culturale “Cortina incontra” che quasi quotidianamente organizzava una kermesse d’incontri con personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, del lavoro, della politica e della cultura.
Ricordo che mio papà, nel momento del mio arrivo, stava sfogliando un piccolo catalogo che prontamente mi ha mostrato, indicando la figura di un uomo distinto dallo sguardo serio. Quell’uomo era Vittorio Feltri.
“Vieni con me a Cortina stasera” mi ha detto mio padre. “Feltri è un bravo giornalista. Vedrai, non te ne pentirai”. Lì per lì ero molto titubante. Di quest’uomo non conoscevo niente e temevo che la conferenza si trasformasse in un noioso incontro con tante parole e poca sostanza. Fortunatamente però ci sono andata e quell’ora e mezza in piedi in una stanza gremita di gente è stata una delle ore più piacevoli che io abbia mai trascorso. Non avevo grandi aspettative, eppure mi sono ricreduta. Ho trovato di fronte a me un uomo saggio, serio ma ironico allo stesso tempo, un uomo con idee ben chiare e definite, condivisibili o meno. È stato questo il momento in cui Feltri mi ha conquistata, intellettualmente parlando.
Da quel giorno tutto è cambiato. Mi sono interessata ancor di più all’attualità, alla politica, al giornalismo, passioni che avevo già ma che mai mi avrebbero spinta, esattamente tre anni dopo, a fare una piccola pazzia.
Tuttavia manca ancora un episodio che desidero raccontare. Udine, sabato 30 Novembre 2013
 
Era da più di due settimane che aspettavo con ansia questo evento. Con una maturità maggiore sia relativamente all’età sia per quanto riguarda la cultura, mi sentivo pronta a rivedere e a riascoltare colui che pochi anni prima mi aveva colpita tanto da considerarlo come un modello, insieme ad altri.
Gli studenti dell’università di Udine avevano organizzato un incontro sull’occupazione e fra gli ospiti invitati per discutere di questo tema c’era anche Feltri. Durante l’intervista gli sono state poste una serie di domande sulla sua vita e sul suo nuovo libro “Una Repubblica senza patria” che io in quel momento stringevo fra le mani come fosse un tesoro. Tuttavia quell’incontro mi ha lasciato dell’amaro in bocca: sulle domande di maggior spessore condividevo solo in parte ciò che diceva e di fronte agli attacchi da parte del pubblico lo vedevo agitarsi e perdere facilmente la calma.
A fine incontro ero delusa; mi chiedevo se fossi stata io, due anni prima, a dare un giudizio troppo avventato su di lui, o se effettivamente le sue e le mie idee fossero cambiate talmente tanto da essere contrastanti.
Il mio interesse però non si è placato e mi ha portata a rivederlo, per la terza volta, ed esattamente tre anni dopo, nuovamente a Cortina. Cortina D’Ampezzo, sabato 4 Gennaio 2014
 
La sera del 3 Gennaio ho ricevuto un messaggio dai miei genitori, che si trovavano in vacanza per la tradizionale settimana bianca a San Vito di Cadore: “Ciao, domani sera a Cortina c’è Feltri contro Travaglio”.
Inspiegabili a parole le emozioni che ho provato in quel preciso istante; ho deciso subito che non potevo perdermi neanche questo incontro.
La mattina del giorno dopo ero pronta a tutto pur di andare lì, e fortunatamente, nonostante la decisione dell’ultimo minuto e le abbondanti nevicate che stavano affliggendo il Cadore dall’alba, sono riuscita a raggiungere i miei genitori e quindi Cortina. Anche questa volta le mie aspettative erano basse dopo la delusione dell’ultimo incontro. Anche questa volta mi sbagliavo. Il dibattito è stato molto pacato, a tratti più leggero a tratti più serio. Ho condiviso parte delle posizioni di entrambi i giornalisti, con altre invece mi trovavo completamente in disaccordo. Ancora una volta però è valsa la pena esserci, non solo per l’incontro in sé ma soprattutto perché ho avuto la possibilità di conoscere personalmente e parlare faccia a faccia, seppur per pochi minuti, proprio con lui: Vittorio Feltri.
La conversazione la ricorderò per sempre, questo è sicuro; ma ciò che ha più importanza per me è l’essere riuscita a inseguire i miei piccoli sogni e soprattutto avere una passione che mi rende felice e che mi spinge a fare il possibile per raggiungere i miei obiettivi. Una passione, questa, che mi ha portata ad assistere anche a incontri con tanti altri giornalisti di spessore: da Nicola Porro a Paolo Mieli, da Gian Antonio Stella a Marco Travaglio.
Ciò che ho imparato da questa meravigliosa esperienza è che è la vita è questo: se hai una passione forte ascoltala e fatti guidare senza aspettare perché altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Se hai degli obiettivi cerca di raggiungerli con le tue forze e nel modo migliore possibile. Se hai dei sogni non abbandonarli “chiusi nel cassetto”: lasciali vagare nella tua mente e inseguili ad ogni costo perché quando meno te lo aspetti, i tuoi desideri, i tuoi obiettivi, i tuoi sogni possono divenire realtà.

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