Ora me ne vado
Scritto da Anonimo,Classe 1AL il 01 Febbraio 2020.
Valigie chiuse, documenti pronti sul tavolo, navigatore impostato. Sono pronta per partire. Dove? Non mi importa, sarà il vento a deciderlo. In questo momento so soltanto che qui non ci voglio più stare. Troppa falsità, troppa ricerca della perfezione, troppo odio.
Non riesco più a sopportare quelle ragazze che, a scuola, vanno tutte truccate e agghindate come se stessero andando in discoteca. Tutto solo per paura del giudizio degli altri. Che poi sono le stesse che sparlano tutto il giorno, anche delle persone con cui di solito fanno le carine.
Non riesco più a sopportare quei ragazzi che per strada, magari con una sigaretta in mano, criticano le ragazze troppo grasse o troppo magre, mentre fanno commenti a dir poco volgari sulle ragazze con un bel fisico.
Non riesco più a sopportare molti adulti e la loro incoerenza. Ci istruiscono ad essere educati, gentili e rispettosi, ma non mi risulta che siano i bambini ad essere razzisti, omofobi, ingrati nei confronti della natura. Non mi risulta che siano i bambini quelli che uccidono, molestano, discriminano.
Basta, non ce la faccio più a stare qui. Ora me ne vado.
Nel giro di pochi minuti sono in un treno. Anzi no, in un aereo. No, meglio ancora, in un’astronave. Per una volta sono io che decido, quindi tanto vale pensare in grande.
Dicevo... sono in un’astronave. Ed eccolo lì, il mondo perfetto. Lì nessuno ha paura, nessuno si guarda allo specchio pensando di non essere abbastanza, nessuno giudica. Non c’è la guerra, non c’è l’odio, non c’è la superficialità.
Quando atterro la prima cosa che vedo sono tante facce sorridenti. I bambini ridono e giocano. I ragazzi comunicano tra di loro senza bisogno di giudicarsi. Gli adulti non parlano di politica e problemi economici e sociali, bensì di sport, ricette di cucina, dei loro figli. E gli anziani passeggiano, guardano i bambini giocare, leggono e sono felici. Persino gli animali e le piante sono contente, perché vengono rispettate e amate.
E per un attimo mi godo lo spettacolo, prima di riaprire gli occhi e ritrovarmi di nuovo in casa mia, sul pianeta Terra.
Non riesco più a sopportare molti adulti e la loro incoerenza. Ci istruiscono ad essere educati, gentili e rispettosi, ma non mi risulta che siano i bambini ad essere razzisti, omofobi, ingrati nei confronti della natura. Non mi risulta che siano i bambini quelli che uccidono, molestano, discriminano.
Basta, non ce la faccio più a stare qui. Ora me ne vado.
Nel giro di pochi minuti sono in un treno. Anzi no, in un aereo. No, meglio ancora, in un’astronave. Per una volta sono io che decido, quindi tanto vale pensare in grande.
Dicevo... sono in un’astronave. Ed eccolo lì, il mondo perfetto. Lì nessuno ha paura, nessuno si guarda allo specchio pensando di non essere abbastanza, nessuno giudica. Non c’è la guerra, non c’è l’odio, non c’è la superficialità.
Quando atterro la prima cosa che vedo sono tante facce sorridenti. I bambini ridono e giocano. I ragazzi comunicano tra di loro senza bisogno di giudicarsi. Gli adulti non parlano di politica e problemi economici e sociali, bensì di sport, ricette di cucina, dei loro figli. E gli anziani passeggiano, guardano i bambini giocare, leggono e sono felici. Persino gli animali e le piante sono contente, perché vengono rispettate e amate.
E per un attimo mi godo lo spettacolo, prima di riaprire gli occhi e ritrovarmi di nuovo in casa mia, sul pianeta Terra.