Incontri e riflessioni

Morte e Progetto di vita

Scritto da Chihiro e Laura Zoccolan il 01 Febbraio 2015.

DEPARTURES funerale
DEPARTURES violoncellista
Due studentesse rispondono alle domande poste loro dopo la visione del film Departures di Yojiro Takita: la prima chiedeva di esprimere pensieri e sentimenti nei confronti della morte, la seconda invitava a riflettere e a raccontare il proprio sogno, il proprio progetto di vita. prof.ssa G.Bellomo
 
 
Chihiro
I miei pensieri riguardo la morte sono filamenti sottili che si spostano nella mia mente come galleggiassero nel lago della mia insicurezza. Non hanno spessore, pertanto non li definirei veri concetti o pensieri. Sono come dipinti in un quadro, e non riesco a catturarli. Cercherò comunque di sforzarmi e scrivere belle idee al riguardo.
 
Se penso alla morte, senza inserirci alcun sentimento, la immagino come un buio eterno. Se invece penso alla morte con un sentimento di speranza, la immagino come una grande sala d'aspetto, in attesa della chiamata che forse mi farà rinascere, magari in luce, o forse in tempo e spazio che viaggiano eterni nell'universo.
 
Il mio sogno è la felicità. Non ambisco a idee e progetti specifici, ma a un benessere che mi renda viva in questo mondo. La mia vita l’ho vissuta passivamente già per troppo tempo. Ora basta. Devo reagire, e non sarà per niente facile. Con la positività che possiedo, non mi alzerei neanche dal letto la mattina, anzi, resterei nel mondo dei sogni, almeno lì sono più forte e coraggiosa. Non è impossibile, ma quasi. Mi dicono: "Datti una mossa "o" Fa qualcosa per te"; ma non mi aiuta, perché temo il mio fallimento immediato. La cosa che mi fa più male è quando mi dicono che ce la posso fare, e che quindi credono e hanno speranza nei miei confronti. Forse un giorno ci riuscirò.
 
Per ora, invece continuo a cadere senza sosta in un pozzo buio e infinito, sospesa in attesa, non che qualcuno mi lanci una corda, ma che trovi la forza di risalire da sola. Ci si può sbagliare nell'individuare il proprio sogno, perché si cambia, o perché il destino ci fa percorrere un'altra via. Ora per me, la meta da raggiungere e la felicità, o forse, quando ci sarò arrivata, progetterò un altro sogno.
La realizzazione del futuro, secondo me, dipende da ognuno di noi. Se ci impegniamo per davvero e ci ricordiamo che Dio è intorno a noi, possiamo costruire un futuro migliore ed essere degni di Lui. Il bene vince sempre su tutto.
 
 
Laura Zoccolan
Wikipedia la definisce così: "La morte è la cessazione di quelle funzioni biologiche che definiscono gli organismi viventi. Essa si riferisce sia ad un evento specifico sia ad una condizione permanente irreversibile. Con la morte, termina l'esistenza di un essere vivente o, più ampiamente, di un sistema funzionalmente organizzato."
 
Cos'è per me questa parola gelida e piena di significati? La morte?... E' un qualcosa a cui nessuno può sfuggire, ti prende e ti colpisce come una freccia dritta nel cuore.
Nella mia testa ho pensato, alle volte, a questa cruda parola..."Io non ci sarò più", quando morirò andrò dalle persone a me più care, in un'altra dimensione… ho pensato anche che, in fondo, solo noi, ancora viventi, pensiamo alle persone a cui volevamo un gran bene che ora non sono più tra noi. Quel senso di rabbia, forse di angoscia, quello strano presentimento che ti fa capire che dopo la morte tutto cambierà, o forse no. Chi mi ricorderà? Il mio essere verrà cancellato o solamente sarò in pace con me stessa?
 
Da quando sono nata, il 3 agosto è l'unica data segnata e ricordata come "morte di un parente", in effetti, è brutto dirla così.  Era morto il mio nonno paterno, l'unico nonno che avevo. Sinceramente con lui non avevo un gran rapporto, ma era sempre mio nonno, una persona speciale e io gli volevo veramente un bene! Penso che sia stato il primo momento in cui ho pensato a cosa ci sia dopo il "morire".
Non ho mai conosciuto il mio nonno materno. Avrei voluto? Oh sì, tanto… forse troppo, ma alla fine è vero che le cose che vuoi più di tutto al mondo, non si realizzano mai. Tutti me lo descrivevano, anche tuttora, come un uomo buono, pieno di vita anche se molto cocciuto. Amava cantare e suonare, erano le sue due passioni più grandi e io penso proprio di averle ereditate da lui. Quel rimpianto per non averlo mai potuto abbracciare, ridere con lui, vivere i momenti più belli assieme, c'è, ma in qualche modo tutto ciò va superato.
Associandomi alle passioni di mio nonno, anch’io ho una passione, oltre i limiti, sono sempre stata una ragazza sportiva, una di quelle che non si creano problemi a prendere una palla in mano per paura che si spezzano le unghie! Alle elementari ero un maschiaccio, lo ammetto, ma ora più che mai so che da grande voglio fare la prof di Educazione Fisica. E' IL MIO SOGNO!
Amo qualsiasi sport e per me le lezioni di ginnastica sono sacre! Questa passione, perché? Semplice, amo correre, correre anche per kilometri, amo andare incontro al pericolo, fare anche gli sport più pericolosi sapendomi sempre divertire, non mi stanco mai. Ma, forse, il motivo più bello per me, è che quando pratico sport, è come se fosse una valvola di sfogo, mi sento libera e non c'è nessun altro, solo io.
Un mio sogno, forse come anche quello di molti altri, sarebbe formare una famiglia: non ricca, non grande, una famiglia unita, tutta mia, con cui si trascorrere i momenti più belli, in felicità.
 
Pensandoci bene, però chi sa cosa ci riserva il futuro? Il nostro destino? Forse, cose che non avremo mai potuto credere che accadessero si avvereranno, oppure, persone che non avremmo mai pensato che ci aiutassero diventeranno importanti per noi.
Bisogna vivere i momenti significativi della vita con passione e armonia, senza sprecare la propria vita, il dono più prezioso. "Nessuna vita è totalmente amara: anche se manca lo zucchero, c'è sempre un po' di miele da qualche parte. Bisogna solo trovarlo."

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