Incontri e riflessioni

Mio nonno Sergio

Scritto da Valentina Martin il 30 Aprile 2012.

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Incontri e riflessioni
Guardo il documentario denuncia sul lavoro minorile nelle miniere d’argento del Sud della Bolivia, nell’America meridionale. . . Ascolto le interviste ai piccoli bambini minatori, anche più piccoli di noi, sfruttati per pochissimi soldi e costretti, nel nostro periodo storico, a lavorare in condizioni disumane e pericolose.
Il titolo del documentario: “Le vie dell’argento: tra paradiso e inferno” sottolinea il contrasto tra la bellezza da “paradiso” di quelle terre meravigliose  e “l’inferno” in cui si trovano a lavorare i bambini minatori.
Quei bambini fanno un lavoro durissimo, scendono ogni giorno sottoterra, in stretti cunicoli, per scavare per molte ore, dall’età di 8-9 anni. Devono rischiare ogni giorno la vita in miniera per poter mangiare, con i pochi soldi di paga.
Nelle miniere l’aria è irrespirabile, la temperatura varia molto: si passa da alcuni gradi sotto lo zero a molti gradi sopra lo zero, fino a 45°. I piccoli minatori entrano nelle miniere in cui non c’è alcun tipo di sicurezza in caso di frana o di crolli.Non possono andare a scuola perché devono lavorare. A loro piace molto il calcio italiano. La povertà laggiù è tanta, non c’è istruzione e non c’è alcuna volontà di far sviluppare davvero questi paesi.

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