Mi piace viaggiare
Scritto da Anonimo, Classe 1AL il 31 Gennaio 2020.
Mi piace viaggiare. Mi piace isolarmi, allontanarmi. Da tutto, da tutti. Mi piace respirare arie diverse, mi piace sentire sensazioni nuove. Il viaggio vero inizia al di fuori della bolla, di quella che io semplicemente amo chiamare “routine”.
É in questi ultimi mesi che mi sono accorta di quanto il tempo mi stia scivolando dalle dita, di come io non riesca più a pensare al futuro ma solo al passato. Fare le stesse cose tutti i giorni, vedere le stesse persone tutti i giorni, respirare la stessa aria tutti i santi giorni della tua vita; credo sia terribile.
Ecco perché mi piace viaggiare. Perché quando viaggi il tempo rallenta, al contrario della tua voglia di imparare, che invece aumenta. Credo che si impari di più dalla vita là fuori che dalla scuola. La vita vera inizia solo e soltanto fuori dalla tua casa e dalla tua scuola.
Ecco perché voglio girare il mondo, per vivere per sempre. Io e la mia famiglia abbiamo sempre avuto la fortuna di poter viaggiare molto, persino all'estero, penso che questa sia la cosa di cui sono più grata di tutta la mia vita. Ad esempio durante queste vacanze natalizie ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi una città che da tempo desideravo visitare: Amsterdam. Sì, è stata una settimana stupenda, la cosa più sorprendente è che ho avuto la possibilità di confermare nuovamente la mia teoria. Un giorno là ne valeva dieci qua. Per non parlare del viaggio in aereo, il mio mezzo preferito. Guardare fuori dal finestrino, osservare il pavimento di nuvole sotto di te, il Sole che brilla davanti ai tuoi occhi, così vicino e pure così lontano, sapere che la tua vita non è più nelle tue mani per 1 ora e 45 minuti; sono sensazioni uniche.
Ho amato profondamente tutti i viaggi che ho fatto, anche quelle gite che duravano solo un giorno, anche quelle scolastiche; mi bastava mettere in pausa il tempo per un po'.
Ho odiato profondamente ogni viaggio di ritorno, ogni attimo di malinconia che provavo guardando fuori dal finestrino pensando “ci tornerò presto...”, ogni lacrima versata negli anni d'infanzia dedicata agli amici che conoscevo durante i viaggi e che non avrei mai più visto. É come tornare sulla Terra dopo il Paradiso, è come per un uccello tornare nella sua gabbia dopo aver volato. Si viaggia con la mente o con il corpo.
Io viaggio tutti i giorni sull'autobus delle 7.20 seduta sui sedili ammuffiti, fissando il pavimento polveroso o il finestrino appannato per il caldo, dipende dal mio umore. O meglio, dipende da dove sto viaggiando. Io viaggio con l'aereo, con la macchina, con il treno e con la musica. Senza dimenticarci dei profumi e degli oggetti, anche quelli fanno spiccare il volo ai miei ricordi. A volte provo con i libri, ma sono troppo costosi se il tempo è denaro. Spesso mi dicono che tapparsi le orecchie con le cuffiette e scappare è sbagliato, io dico che non sto scappando. Sto solo viaggiando.
Il mio viaggio è appena cominciato e già sono accadute tante cose. Credo che il mio difetto più grande sia andare nella soffitta dei ricordi e curiosare tra quelle scatole piene di “cose accadute”: se giri la testa indietro non riesci a guardare avanti. Beh, io ho sempre pensato fosse vero, ma perché deve essere così difficile? Quindi accendo la musica, metto in pausa il resto, dimentico tutto quello che dovevo fare e sono io a decidere dove partire nella mia playlist. Viaggiare avanti o indietro spetta a me deciderlo. Il punto è che da troppo tempo non viaggio avanti e ho perso di vista la meta. Devo viaggiare ancora molto per arrivarci e più mi avvicinerò più la nebbia svanirà.
Forse è perché la strada è lunga e tortuosa, forse è perché ho paura di scalare le vette più alte. Ma il mio viaggio mai si fermerà.
Ecco perché mi piace viaggiare. Perché quando viaggi il tempo rallenta, al contrario della tua voglia di imparare, che invece aumenta. Credo che si impari di più dalla vita là fuori che dalla scuola. La vita vera inizia solo e soltanto fuori dalla tua casa e dalla tua scuola.
Ecco perché voglio girare il mondo, per vivere per sempre. Io e la mia famiglia abbiamo sempre avuto la fortuna di poter viaggiare molto, persino all'estero, penso che questa sia la cosa di cui sono più grata di tutta la mia vita. Ad esempio durante queste vacanze natalizie ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi una città che da tempo desideravo visitare: Amsterdam. Sì, è stata una settimana stupenda, la cosa più sorprendente è che ho avuto la possibilità di confermare nuovamente la mia teoria. Un giorno là ne valeva dieci qua. Per non parlare del viaggio in aereo, il mio mezzo preferito. Guardare fuori dal finestrino, osservare il pavimento di nuvole sotto di te, il Sole che brilla davanti ai tuoi occhi, così vicino e pure così lontano, sapere che la tua vita non è più nelle tue mani per 1 ora e 45 minuti; sono sensazioni uniche.
Ho amato profondamente tutti i viaggi che ho fatto, anche quelle gite che duravano solo un giorno, anche quelle scolastiche; mi bastava mettere in pausa il tempo per un po'.
Ho odiato profondamente ogni viaggio di ritorno, ogni attimo di malinconia che provavo guardando fuori dal finestrino pensando “ci tornerò presto...”, ogni lacrima versata negli anni d'infanzia dedicata agli amici che conoscevo durante i viaggi e che non avrei mai più visto. É come tornare sulla Terra dopo il Paradiso, è come per un uccello tornare nella sua gabbia dopo aver volato. Si viaggia con la mente o con il corpo.
Io viaggio tutti i giorni sull'autobus delle 7.20 seduta sui sedili ammuffiti, fissando il pavimento polveroso o il finestrino appannato per il caldo, dipende dal mio umore. O meglio, dipende da dove sto viaggiando. Io viaggio con l'aereo, con la macchina, con il treno e con la musica. Senza dimenticarci dei profumi e degli oggetti, anche quelli fanno spiccare il volo ai miei ricordi. A volte provo con i libri, ma sono troppo costosi se il tempo è denaro. Spesso mi dicono che tapparsi le orecchie con le cuffiette e scappare è sbagliato, io dico che non sto scappando. Sto solo viaggiando.
Il mio viaggio è appena cominciato e già sono accadute tante cose. Credo che il mio difetto più grande sia andare nella soffitta dei ricordi e curiosare tra quelle scatole piene di “cose accadute”: se giri la testa indietro non riesci a guardare avanti. Beh, io ho sempre pensato fosse vero, ma perché deve essere così difficile? Quindi accendo la musica, metto in pausa il resto, dimentico tutto quello che dovevo fare e sono io a decidere dove partire nella mia playlist. Viaggiare avanti o indietro spetta a me deciderlo. Il punto è che da troppo tempo non viaggio avanti e ho perso di vista la meta. Devo viaggiare ancora molto per arrivarci e più mi avvicinerò più la nebbia svanirà.
Forse è perché la strada è lunga e tortuosa, forse è perché ho paura di scalare le vette più alte. Ma il mio viaggio mai si fermerà.