La raccolta differenziata non è un'opinione!
Scritto da Rachele, 3BL il 30 Gennaio 2011.
Marco Belli. Una giornata scolastica qualsiasi. E’ appena terminata la ricreazione, sei accanto alla porta della tua aula e ti devi sbarazzare della lattina e dell’involucro della merendina, prima che entri l’insegnante. I bidoni della raccolta differenziata e le finestre sono equidistanti da te, anzi: forse i bidoni sono anche più vicini... Il senso civico e i cartelli appiccicati un po’ ovunque, a scuola, sono indicazioni chiarissime che le immondizie vanno gettate lì, possibilmente distinguendo e separando la carta dalla plastica, il secco dall’umido, il vetro dalle… bucce di banana, ma evidentemente provoca una certa ebbrezza fare l’ “alternativo” e così, dopo esserti guardato intorno (forse più per verificare, compiaciuto, che qualcuno ti stia osservando in questo exploit da “bullo”, che per controllare, guardingo, che l’azione sia compiuta di nascosto!), decidi di lanciare quello che tieni fra le mani giù dalla finestra, in modo che arrivi direttamente accanto alle sponde del canale. O magari, mirando bene bene, anche dentro. Furbissima scelta, complimenti!
In verità, perdonami la franchezza, sarebbe stata ancora più furba se, assieme alle immondizie, dalla finestra ti fossi gettato anche tu! Sì, perché tanto, prima o poi, dovrai comunque scendere e andare a raccogliere quello che dal piano terra, dal primo o dal secondo piano del “Belli” è finito giù ed ha reso il marciapiede e la riva del canale…un immondezzaio. Dovrai andarci tu, assieme ad altri “furbissimi” compagni di scuola, di merenda e di/da discarica.
Sai qual è il problema, oltre al fatto che le schifezze che gettate in pochi fanno ricadere la colpa su tutti e fanno passare TUTTI gli studenti del nostro Istituto come ragazzi male-educati (o in-educati)? Se foste solo tu e i tuoi amici “bulletti” come te a dover andare a riprendere la vostra spazzatura, sarebbe un problema da poco. Qualche rampa di scale, raccolta dei rifiuti (rigorosamente a mani nude, così chissà…magari ti becchi anche un’infezioncina) e poi torni in classe a far lezione e a ripassare qualche buona norma di senso civico. Invece accade che, siccome il tuo gesto è pure vile (la sai la storia di quello che lanciava il sasso e subito nascondeva il braccio?), purtroppo anche chi usa regolarmente i bidoni della spazzatura e fa la raccolta differenziata per abitudine, perché differenzia la spazzatura anche a casa, dovrà espiare le sue colpe inesistenti accompagnando te e i tuoi amici in questa avventura da spazzini. O forse ci andrà mentre tu e gli altri come te se ne stanno comodamente in classe a ridacchiare, orgogliosi della bravata.
E’ accaduto. Poiché il dirigente non ha trovato i responsabili, ha mandato degli studenti “a caso” a ripulire la zona adiacente il canale. Ha fatto bene, perché il “Belli” siamo noi e non ci piace passare per degli incivili, ma ti pare giusto che altri “paghino” al posto tuo? Fa parte del “gioco” e della “provocazione” anche questo? Ci provi gusto?
Sarebbe bello se, come ti sforzi di imparare l’italiano, la matematica e le lingue, cercassi di imparare anche l’educazione e il senso della presenza dei secchi dell’immondizia che si trovano nei corridoi dell’Istituto, e magari a decodificare i colori (sarai mica daltonico!?) e ad abbinare i colori al tipo di rifiuto da gettare. Forse la raccolta differenziata è ancora troppo complessa per te, ma se ti impegni – credimi – ce la puoi fare. E se proprio proprio non ci riesci, o è troppo difficile per te, le tue immondizie, la prossima volta, le metti dentro lo zaino e le porti a casa.
A proposito, mi sorge una domanda inquietante: a casa (e cioè nella discarica in cui immagino tu abbia la residenza) ti comporti come a scuola? Butti le immondizie dove capita: sotto il letto, dentro il comodino, fuori dalla finestra, a seconda di come “ti gira”? Funziona così?
« De gustibus non disputandum est », ma a casa tua. A scuola le regole sono diverse e valgono per TUTTI!