Incontri e riflessioni

La cultura rende liberi?

Scritto da Redazione il 18 Febbraio 2012.

     "I Care", don Lorenzo Milani
Introduzione della prof.ssa Luisella Saro, testi di alcuni allievi.
I testi che seguono nascono da una riflessione iniziata la prima ora del primo giorno di scuola superiore e che non ci ha più abbandonati.
“Cultura” deriva dal verbo latino colo, che significa “coltivare”, ma anche “abitare”. Lavorando insieme, in classe, giorno dopo giorno stiamo dunque scoprendo che “cultura” non è solo un insieme di conoscenze o di competenze (termine ora in pole position nello scolastichese) ma innanzitutto radicamento nelle proprie origini: nell’humus dal quale veniamo e nel quale ci troviamo. Senza di esso non sarebbe possibile crescere, germogliare, produrre frutti buoni.
Dai testi dei ragazzi si comprenderà che quando si interrogano sulla “cultura” non prescindono mai dal legame con il passato, che è il terreno su cui siamo cresciuti e la tradizione che ci ha generati, e che il loro sguardo diventa giudizio sul presente e, inevitabilmente, ipotesi e speranza per il futuro.
  
Questa domanda mi fa venire in mente Matrix, quando a Nio si chiede di scegliere la pillola rossa o la blu, o meglio: scegliere tra l'ignoranza e la verità. La cultura rende liberi, certo. La cultura allarga i confini del mondo in cui viviamo. Lo arricchisce, lo trasforma, ce lo fa vedere sotto una miriade di prospettive diverse. La cultura umana in fondo è il patrimonio più prezioso della nostra specie: è quello che ci ha reso in grado di trasformare la faccia del pianeta, anche se non sempre in meglio. Se ci pensiamo bene, L' Iliade  di Omero, la Bibbia, o il Dialogo sopra i due massimi sistemi di Galileo sono per l'umanità fondamentalmente la stessa cosa che milioni di anni fa erano il fuoco e i sassi scheggiati per i primi uomini. Ce lo dimentichiamo perché ormai la nostra cultura ha raggiunto un livello elevatissimo, tanto che siamo arrivati a considerare la parola "cultura"  come un insieme di conoscenze acquisibili solo tramite la lettura. Ma in origine e nella sostanza è molto più di questo: è la condivisione di esperienze vissute da uomini, da cui possiamo imparare cose utili per migliorare la nostra vita.
La cultura rende liberi perché ci permette di pensare con la nostra testa e ci rende capaci di prendere una decisione, in modo che non sia qualcun altro a prenderla per noi, rendendoci così responsabili delle nostre azioni.
La cultura fa in modo che i nostri pensieri non si fermino alle apparenze e non siano superficiali, e ci aiuta a comprendere, per esempio, ciò che per noi è salutare e ciò che non lo è; ciò che abbiamo il diritto di fare e le azioni che non ci è permesso commettere.
C'è chi, però, di cultura non ne vuole sapere, perché costa tempo e fatica.
Solo chi avrà pazienza e forza di volontà sarà libero. Gli altri moriranno schiavi di qualcuno o di qualcosa.
A.M.,  2AE
   
La cultura ci permette di affrontare quotidianamente le situazioni con maggiore consapevolezza, di pensare con la nostra testa e di fare delle scelte giuste. Una persona che studia, legge e si informa è più aperta al mondo che la circonda, si sente più libera nel prendere le decisioni scelte e sa guardare avanti consapevolmente. Vivere nell'ignoranza può sembrare più facile perché non richiede impegno e sacrificio e non ci fa riflettere e preoccupare sulle condizioni dell'uomo, ma ci tiene prigionieri dietro a tante porte chiuse. La cultura e il sapere rendono gli uomini liberi di esprimersi e li inducono a scoprire e a voler conoscere ciò che ancora non si sa con certezza. La cultura spinge continuamente l'uomo a fare ricerche per migliorare il mondo e per dare nuove speranze per il futuro.
E.De Nicolò, 2AE
   
La cultura fa conoscere nuovi mondi e realtà diverse dalle nostre e ci rende meno ottusi, perché abbiamo la consapevolezza di ciò che succede a chi non è fortunato come noi, e quindi offre maggiori strumenti per decifrare la realtà che ci circonda.
Ci rende liberi di pensare e quindi di scegliere in modo autonomo, senza appoggiare solamente le idee della “maggioranza”.
Purtroppo non tutti sanno che il male peggiore del mondo non è la cattiveria, ma l'ignoranza! Se tutti conoscessero la storia, se tutti si informassero su quello che avviene nel mondo, se tutti sapessero i motivi che hanno causato le grandi guerre del passato e a cosa queste guerre - anche se ritenute e definite giuste - hanno portato, si vivrebbe certamente in un mondo migliore!
Mi ritengo una persona fortunata in quanto, andando a scuola, ho la possibilità di apprendere e studiare. Grazie a tutto questo posso farmi una cultura e pensare in modo libero e totalmente autonomo.
G.B.
  
Leggere libri, studiare materie scolastiche, interessarsi di scoprire cose nuove, imparare, sono azioni che noi giovani d'oggi prendiamo sempre meno in considerazione. Infatti preferiamo passare un pomeriggio davanti alla tv, con le cuffiette sulle orecchie ad ascoltare musica o davanti al pc per superare qualche nuovo livello di un ultimo gioco da poco uscito in commercio, piuttosto che interessarci alla realtà, studiare, approfondire,  capire cosa ci circonda. Noi ragazzi spesso pensiamo la scuola come una forzatura, dove basta quel poco di impegno che serve per arrivare a  superare l'anno; non pensiamo che è questa a costruire le basi, le fondamenta per il nostro futuro. E' la scuola che ci aiuta a crescere, a maturare, a ragionare, a pensare, a giudicare. E' anche la scuola che ci può aiutare a distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato. E’ la scuola che può esserci di grande aiuto per diventare grandi e sono proprio la cultura e lo studio di oggi che ci renderanno liberi.
Barbara
  
La cultura è un’ opportunità fondamentale, che distingue la bestia dall’uomo e fa prendere coscienza del mondo che lo circonda. La cultura resta di sicuro un mezzo che porta a essere liberi e migliori, in questo mondo che sta diventando sempre più tecnologico e complesso. Perché la cultura rende liberi? Per vari aspetti sui quali ci aiutano a riflettere tanti intellettuali. Per esempio, il grande Oscar Wilde scrisse: “Uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle”. Questa frase può essere spiegata dicendo che solo chi ha cultura può apprezzare pienamente tutte le meraviglie di questo mondo, anche quelle che appaiono complicate. Un’ altra frase che vorrei citare è dello scrittore e giornalista G. K. Chesterton, che disse “senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite”. Questa affermazione va ben spiegata, sennò è facilmente  fraintendibile. A mio avviso il significato vuole essere che avere una istruzione vuole dire essere in grado di non farsi ingannare dal colto che magari vuole usarti, “mettendoti” pensieri nella mente per i suoi scopi, mentre la cultura permette di pensare con la propria testa e ciò significa poter discutere, controbattere e fare valere le proprie opinioni. Direi, inoltre, che, nell’affrontare un problema, la persona colta è più abile, in quanto ha appreso, dai propri errori e da quelli degli altri, cosa non deve assolutamente fare e anche sa ciò che è giusto, nel rispetto delle norme e della cultura altrui. Citerei in conclusione una frase del filosofo spagnolo Baltasar Graciàn : “La cultura non sostenuta dal buon senso è raddoppiata follia” . Essa ci ricorda che essere colti è positivo, ma solo se ci mantiene di buon cuore e se non si  usano la propria intelligenza e le proprie conoscenze per far del male agli altri.
Mattia Calvi, 2AE
   
La cultura rende libere le persone di combattere per i propri ideali; la conoscenza rende libere le persone di credere in ciò che è meglio per loro.
Come una chiave che non puoi fabbricare se non hai il materiale giusto, dentro di noi c'è la forma per crearla, ma se non riusciamo a raggiungere questa “forma”, che è unica per ciascuno, non potremo mai terminare il nostro lavoro.
Limiti, barriere, divieti imposti da uomini ricchi e potenti, posti ai vertici della società, fanno di tutto per ostacolarci: ci allontanano dalla ricerca della chiave, per differenti ragioni, per mille paure, mille tabù, mille segreti...
La cultura può renderci liberi solo se con coscienza affrontiamo il timore della vergogna che potremmo subire se esponessimo le nostre idee agli altri. Idee che abbiamo maturato grazie alla conoscenza.
Angelica Moccia
  
La libertà è sempre stata cercata dall'uomo. A nessuno, d'altra parte, piace essere sottomesso da qualcun altro. La cultura diventa quindi uno strumento fondamentale per la libertà e per l'indipendenza dell'essere umano, il quale deve al suo patrimonio culturale gran parte della formazione della sua personalità.
La "cultura" è importante sin dall’antichità, infatti gli antichi Greci e Romani le davano molto valore attraverso gli studi e tramite le scuole di quell'epoca. Ieri come oggi è un tassello fondamentale della vita di ciascuno, perché è proprio grazie ad essa che l'uomo può badare a se stesso e non essere soggiogato da altri. Grazie allo studio e al confronto con gli altri si sviluppa un'intelligenza che ci permette di ragionare con la nostra testa, senza aver bisogno che altri prendano decisioni al posto nostro. E' così che la cultura diventa, per noi, come un paio d'ali, con cui possiamo volare liberi nel cielo.
Rachele Daneluzzo
   
Prima di tutto, secondo me, bisogna capire cos’è la cultura. Aprendo il dizionario si possono trovare molte definizioni. Una tra le tante che ho trovato è stata questa: “Cultura: conoscenza dell’insieme delle tradizioni, del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell'umanità intera”. Partendo da questa definizione, capisco che la cultura ci rende liberi perché, facendoci conoscere il mondo con le sue mille diversità, i suoi pregi ed i suoi difetti, ci dà la possibilità di scegliere e di capire cos’è meglio per noi. Ci fa conoscere ciò che ci circonda e ci aiuta a pensare e a progettare il nostro futuro. Un esempio di vittime dell’ignoranza, cioè di persone che a causa dell’analfabetismo non sanno che esistono realtà diverse da quella in cui vivono, sono gli abitanti degli Stati più poveri del mondo, spesso con a capo un dittatore che fa credere loro che ciò che fa è per il bene del popolo, anche se in realtà noi, più fortunati perché abbiamo la consapevolezza di ciò che accade realmente, sappiamo che non è così. Un dittatore vuole lasciare il proprio popolo nell’ignoranza per curare i suoi interessi indisturbato, poiché sa bene che ciò che fa non è corretto e che se i cittadini venissero a conoscenza che fuori dai loro confini esiste un mondo del tutto diverso dal loro, con persone libere di decidere cosa fare e cosa pensare, per lui sarebbe la fine. In questo caso la cultura renderebbe libere quelle persone sfortunate, costrette a vivere nell’ignoranza a causa di persone prepotenti ed egoiste.
Bianco Maria Giorgia, 2AE
  
La cultura può essere definita un insieme di conoscenze. Questa parola racchiude ogni cosa, perché c'è sempre qualcosa da imparare, ogni giorno. La conoscenza ci permette di essere indipendenti, di pensare con la nostra testa senza che nessuno lo faccia al posto nostro. Tutti hanno una testa che deve essere usata per pensare, per apprendere e per fare le proprie scelte: nessuno può scegliere per noi! Nei secoli passati, ma ancora oggi, nel mondo c’è però molta ignoranza. Essa può sicuramente essere dovuta alla mancanza di voglia di imparare, ma nella maggior parte dei casi esiste l'ignoranza non per scelta delle persone, ma perché non ci sono possibilità reali per imparare. L'ignoranza è infatti spesso dovuta alla povertà, alle mancate possibilità economiche delle persone: non tutti possono permettersi strumenti come i viaggi, le esperienze o la scuola, che dovrebbe essere un diritto di tutti coloro che vogliono imparare. Questo diritto la maggior parte delle volte va alle persone che non se lo meritano perché, avendo troppo, non riescono a dare il giusto valore alle piccole cose. Molte persone che non possono permettersi lo studio hanno menti brillanti che potrebbero essere d'aiuto a tutto il mondo, ma, senza i mezzi come la scuola, non potranno mai giungere ai loro obbiettivi o ai loro sogni. Le persone senza possibilità di studiare e di acculturarsi possono essere manovrate, come burattini, da mani potenti che muovono a loro piacimento quei fili, sicuri solo perché sanno che l'ignoranza rende insicure le persone più povere e più deboli. La mancanza degli strumenti per far sì che la cultura renda liberi non deve impedirci di realizzare i  nostri sogni, perché da ogni cosa si può imparare.
A.F.
  
La conoscenza apre gli occhi a varie opzioni e permette di scegliere quale sia la scelta giusta secondo principi non imposti da nessun altro ma appresi da sé, nel tempo. Mi viene in mente una persona  obbligata a conoscere solo la realtà di casa sua, il cortile sotto casa ed il suo quartiere, senza la possibilità di sapere cosa c’è fuori dal proprio quartiere, cosa c’è nella propria città, cosa c’è nella propria nazione, cosa c’è e cosa succede nel mondo… Non potrà mai conoscere e scoprire altre realtà che possano arricchirla e cioé rafforzare il suo livello intellettuale, spirituale e materiale.
Alberto Pisano

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