I giardini di Kengsinton
Scritto da Solidea Bravin il 28 Aprile 2011.

Peter viveva a Kengsinton, una discreta cittadina in cui si coltivava e si commerciava solo frutta, di tutti i tipi e di tutte le varietà.
Ma Peter non voleva dedicarsi all'industria fruttifera; voleva volare, esplorare il cielo, toccare le nuvole, raccogliere le stelle, vedere l'arcobaleno…
Ogni anno si teneva il “fruttnew”, un concorso aperto a tutti. In quell’occasione gli scienziati locali potevano presentare la “nuova frutta”, frutta cioè geneticamente modificata e incrociata con altre varietà. Il vincitore riceveva, oltre alla stima di tutta la cittadinanza, un bel gruzzolo da utilizzare per gli esperimenti futuri.
Questo era l'obbiettivo di Peter: vincere per finanziare il progetto della sua macchina volante, che avrebbe chiamato “kiwi”.
Il tempo passò e Peter si iscrisse al concorso con il miglior frutto che era riuscito a creare: un frutto dall’aspetto veramente orribile: marrone scuro, con dei fastidiosissimi peletti all'esterno, e, all’interno, verde scuro con odiosi semini neri. Al centro, un molle cilindro bianco. Era detestabile, ma poiché si trattava dell’ unico prodotto decente da lui creato, lo espose, con non poca vergogna.
Ovviamente la gente si indispettì per la presenza di quel frutto in un concorso creativo e così Peter vide sfumare il sogno della vincita.
Ma non si scoraggiò, perché il suo desiderio di volare e di sfiorare il cielo era troppo grande, così produsse quel frutto molte volte, fino a che divenne una torre altissima, tanto alta che la punta veniva letteralmente inghiottita dalle nuvole.
Appena l'altezza soddisfò Peter, egli cominciò ad arrampicarvisi faticosamente e, quando si trovò sulla punta, al centro del cielo, sentì in lui una nuova emozione: profonda, intensa, inspiegabile. Vera.
Ad un tratto, una folata di vento scosse appena la precaria struttura. Tanto bastò perché scivolasse giù un frutto. In poco tempo la base della torre cedette ed essa crollò insieme a Peter, che fu trascinato giù e morì, felice per aver finalmente visto e toccato il cielo.
I frutti rimasero lì e fertilizzarono il terreno, che in pochi anni diede vita a tantissimi alberi uguali a quelli inventati e usati da Peter per coronare il suo sogno.
La gente si pentì di averlo tanto deriso e così, sapendo che la macchina volante che Peter voleva costruire avrebbe dovuto chiamarsi “Kiwi”, decise di chiamare quel nuovo frutto proprio così: “kiwi”.
Gli alberi crearono un luogo molto frequentato dai cittadini di quel paese: i giardini di Kengsinton, in memoria di Peter che, un giorno, ce l’aveva fatta a “volare”…