Incontri e riflessioni

Comunicazione e adolescenti

Scritto da anonimo il 25 Febbraio 2011.

Mi hanno accusato, non so se per scherzo, di essere un asociale. Di solito una persona è asociale quando è solitaria, timida o a volte anche egoista; quando preferisce stare da sola invece di svolgere delle attività con gli amici. Io sono asociale semplicemente perché non mi sono ancora iscritto a Facebook.
Questo social network è esploso negli ultimi due - tre anni e sembra essere diventato una calamita gigante per tutti: giovani e adulti.
Ormai gli adolescenti come me sono rari. Alcuni non si iscrivono perché non possiedono un computer, perché i loro genitori non vogliono, perché non hanno tempo, oppure – ma questo riguarda solo una minoranza -  perché, semplicemente, non ne hanno nessuna voglia. Io faccio parte delle ultime due categorie: non ho il minimo interesse ad entrare in Facebook e tra i compiti (fatti bene), gli allenamenti, il fatto che ritorno a casa tardi, la stanchezza che si accumula, non trovo neanche 10 minuti per andare su internet.
Facebook è un sito dove puoi scrivere ai tuoi amici e “parlare” con loro, puoi fare dei test, creare dei gruppi e, per i più maniaci, persino avere una fattoria o un acquario.
Secondo me Facebook è sicuramente un’arma a doppio taglio. Convengo nel ritenere che un social network sia utile perché puoi parlare con gli amici anche nei giorni invernali in cui fuori piove sempre, fa un freddo tremendo, non esiste un raggio di sole e appena metti un dito fuori dalla finestra percepisci che si sta ghiacciando… In quei giorni i sensi si annebbiano e vuoi solo rimanere al calduccio, indossando felpe morbide e avvolgenti, davanti al profumo di una cioccolata calda. Puoi usare Facebook anche per parlare con amici che si sono trasferiti o che non riesci a incontrare.
Ma questo social-network ha anche tanti lati negativi: ad esempio la possibilità che i tuoi amici leggano una cosa top-secret, se non sai bloccarli; o il fatto che, se vuoi parlare con una persona, potresti non riuscirci, perché non è detto che sia connessa a internet quando lo desideri tu…
Molti miei amici delle medie facevano i compiti (si fa per dire) mentre chattavano, si consumavano gli occhi saltellando dallo schermo al computer e, intanto, dicevano lentamente addio ai loro neuroni. Poi, a scuola, il solito ritornello: “Non ho svolto l’esercizio perché non lo capivo… E poi non avevo tempo… E poi c’erano troppi compiti e non ce l’ho fatta a finirli…”. Spesso gli insegnanti chiudevano un occhio e, quando arrivava il meritato “quattro”, chissà perché la colpa era sempre dei professori.
Tornando a Facebook, c’è un altro problema: se non hai una webcam, non puoi vedere con chi stai parlando e non puoi capire le sue emozioni e se dice la verità! Chi lo sa se, davvero, dietro “quel” nome c’è la persona che hai immaginato perché ti sei fidato di come si è descritta nel suo profilo!
Se qualcuno pensa che i social-network sono una moda solo degli adolescenti, si sbaglia: non sono affatto estranei agli adulti! Un esempio è mia zia, che quando non scarica musica o manda messaggi, puoi star certo che è su Facebook, peggio di una ragazzina.
Un’altra calamita per le persone sono i cellulari. Forse adesso, soppiantati da Facebook,  sono un po’ “fuori moda”, anche se ogni anno i nuovi modelli fruttano un bel mucchietto di soldi.
Qualche anno fa non avere un cellulare equivaleva a non avere ossigeno; adesso è  peggio, perché se non ce l’hai sei letteralmente esiliato dal mondo. Per esempio, se un ragazzo non ce l’ha, i suoi compagni a volte neanche si degnano di informarlo riguardo a feste, incontri, appuntamenti, perché evidentemente è troppo complicato (?!?) comunicare in un modo diverso, rispetto all’ sms…
I cellulari, a differenza di Facebook, uccidono la preda più lentamente, perché questa può cominciare a usare il telefonino pensando di non mandare molti messaggi, ma alla fine il “cervello” del cellulare ipnotizza quello del malcapitato e lo costringe a portarselo ovunque, anche in bagno.
Dovendo mandare tonnellate di messaggi, gli adolescenti, forse per risparmiare energia nei pollici, hanno inventato un linguaggio composto di abbreviazioni e cancellazioni delle vocali che sta contagiando tutti e sta facendo perdere la conoscenza dell’italiano. (Nonostante mi riconosca padrone di un telefono che è ormai il prolungamento della mia mano, per fortuna riesco ancora a mantenere intatto il muro tra italiano corretto e lingua dei messaggi!).
I cellulari ad ogni modo sono più sicuri, perché si inviano sms solo a persone che si conoscono, mentre sull’ormai noto Facebook – come dicevo – si parla spesso con degli sconosciuti e questo può essere molto rischioso.
Concludendo, io continuo a pensare che sia meglio vedersi in un bar o in un altro posto dove potersi divertire, piuttosto che rimanere incollati a uno schermo!

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