Come in una pista di ghiaccio una pattinatrice
Scritto da Elisa Tasca, 3BL il 02 Maggio 2011.
Come in una pista di ghiaccio, come una pattinatrice alle prime armi, tesa per il suo primo saggio. Sotto le luci dei riflettori, sotto lo sguardo attento di una moltitudine di spettatori, cerca in sé la forza per non sbagliare, per non cadere. Sa che in quella coreografia ci sono salti e piroette difficili; sa che la probabilità di cadere c’è e sa che la paura e la tensione che la assalgono non l’aiutano, anzi. Così vivo la mia vita.
Non mi capita sempre di sentirmi così, ma spesso accade. Soprattutto ora, in questo periodo strano, difficile, nuovo.
Mi conosco: non sono così forte come molti pensano e farlo vedere mi infastidisce, perché tutti credono in me e mi sento come se non potessi permettermi di sbagliare.
Ma questa non sono io! E’ come se mi fossi creata una corazza, una maschera per “sopravvivere” al mondo, per essere ciò che vorrei essere, ciò che tutti credono io sia. Questo mi dà forza, determinazione, non mostra il vero lato di me, quel lato più debole, più fragile.
“Sei grande! Vai forte!”, mi dicono. Ma in fondo in fondo so che tanto forte non vado e tanto grande non sono. Lo so perché ho imparato a conoscere la vera me stessa. Eppure, lasciare questa maschera, seppur lo voglia, mi spaventa. Come la pattinatrice ha paura di cadere, io ho paura di deludere, di stare male, di conoscermi fino in fondo e di scoprire altre fragilità, altre debolezze…
Come lei cerco di dare il meglio di me, ma lo faccio soprattutto per gli altri e non con me stessa, ma con quella corazza che ormai mi appartiene, che tutti chiamano con il mio nome. Ma io non sono lei! Lei non è me! Ho voglia di urlarlo fortissimo e, nel cuore, domande che cercano dolorosamente risposta.
Cosa accadrebbe se mi “s-velassi”, se togliessi la maschera? Mi riconoscerebbero? Mi amerebbero comunque?
Sebbene mi mostri agli altri “in questo modo”, per quanto possa mentire, negare e auto-convincermi, mi accorgo che, con me, invece sono me stessa. Proprio nei momenti in cui avrei bisogno di più forza e determinazione questa maschera mi abbandona.
Capita nei momenti più tristi e più dolorosi: quelli che trascorrono lentamente e sarebbero capaci di uccidermi dentro lentamente, prendendo il sopravvento su di me, svelando la mia essenza. Senza preavviso. Senza pietà.
E così scivolo lentamente sulla mia vita con la costante ansia di deludere, con la paura di cadere e di non riuscire a rialzarmi da sola, con la continua indecisione nel chiedere aiuto o meno, cercando la forza per strappare quella maschera che sì mi dà forza, ma mi opprime, mi soffoca.
Quella corazza che si finge me, rendendo invisibile e ignoto ciò che veramente sono.