Incontri e riflessioni

Cara vita

Scritto da Camilla Cercato il 24 Maggio 2010.

Cuore, 07/05/10
Cara Vita,
ti scrivo una lettera sperando che, con questo mezzo, io possa finalmente ricevere una tua risposta.
Sai, più cresco e più mi rendo conto che non sei un'amica affidabile e sei imprevedibile: per un po’ ci sei e forse da un momento all'altro potresti non esserci più.
Quindi dovrei in un certo modo essere arrabbiata con te, ma ti ho conosciuta e per questo motivo sono quasi costretta ad amarti. Per me in realtà è stato amore a prima vista.
Quando ho un problema e ho bisogno di aiuto, le mie amiche ci sono sempre: pronte a risolvere, per come possono, i miei dilemmi. Tu invece i problemi me li crei.
Devo ammettere però una verità incontestabile: come amica mi hai fatto il dono più grande che ci sia: l'esistenza. Perché l'hai fatto?
Forse mi sbaglio a definirti “amica”; sei piuttosto una maestra. Ma una maestra diversa dalle altre, "alternativa": invece di mettermi in guardia dai problemi, dandomi anche un consiglio per risolverli, me li presenti direttamente.
E' come dover scalare una montagna, la più alta, senza attrezzature e senza aver mai fatto un corso. Bisogna arrangiarsi come si può.
Con te è sempre un giorno di verifica. Non smetterai mai di mettermi alla prova, vero?
E perché, anche se sei così complicata, io non riesco ad abbandonarti?
Cosa ci faccio qui? E dato che domani potresti improvvisamente lasciare la mia mano, perché me ne sto qui a scuola, a casa, al bar...invece di andare alla scoperta di tutto ciò che potresti mostrarmi?
Ogni persona che conosciamo ha un compito diverso: c'è l'amica per parlare, quella per divertirsi, quella per piangere, il fidanzato per amare, la famiglia per capire... E tu, che senso hai?
Qual è il modo migliore di passare il tempo con te? Ecco: il problema è proprio quello. Il tempo.
Chi è? Tuo figlio? Mi viene da pensare questo, perché sembra che faccia sempre quello che dici tu. Non ci rendiamo neanche conto che ce lo sottrai dalle mani bruscamente, quasi con gelosia.
Magari mi sbaglio. Forse ce lo sottrai quando finalmente abbiamo imparato quello che volevi insegnarci. Però non vorrai mica dirmi che un bambino di un anno può capire! Un giovane di venti anni può farlo?
Scusa se ti tormento con tutte le mie mille domande, ma sono sicura che ogni giorno ne ricevi almeno altre mille da ognuno di noi, esseri umani.
Non faresti prima a risponderci? Oppure ad aiutarci a capire? Fammi conoscere una persona che ha capito il senso di questo rapporto emblematico e misterioso con te!
Spero davvero che almeno ora tu possa rispondermi; questa volta sono determinata. Non smetterò mai e poi mai di tormentarti e di tormentarmi.
Ci sono altri milioni di cose che vorrei chiederti, ma se rispondi a queste è come mi avessi detto tutto.
Spero di non averti rubato troppo di quel tuo tempo tanto prezioso.
Con il più sincero e vero amore,
Camilla

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