Incontri e riflessioni

11 Ottobre 2013: Non c'è più tempo

Scritto da La Falca il 12 Ottobre 2013.

"Non c'è più tempo da perdere con le politiche di austerità. Da parte dell'attuale governo non c'è stata nessuna reale inversione di tendenza. Mentre alla scuola pubblica e al welfare vengono destinate poche briciole si sceglie di continuare a sprecare risorse per le spese militari, le politiche di respingimento dell'immigrazione, la tutela di speculatori e dei grandi patrimoni. Per questi motivi porteremo in piazza in tutta Italia l'11 Ottobre le vere emergenze sociali del Paese, rivendicando il rifinanziamento totale dell'istruzione pubblica e del diritto allo studio, lottando per un cambio di rotta radicale rispetto all'attuale modello di sviluppo."
Così ci ha chiesto di scendere in piazza l'Unione degli Studenti, ma invece io mi chiedo: in quanti lo hanno fatto? E, di questi, quanti sapevano veramente per cosa stavano protestando? Personalmente, ho aderito allo sciopero ma ero al corrente di ciò che stavo facendo, avendo conoscenti che fanno parte dell'UDS che mi hanno spiegato i veri motivi.
Mi sto chiedendo in quanti oggi sono scesi veramente in piazza per ribadire, ancora una volta, ai nostri amici politici, che questi tagli alla scuola ci vanno stretti. Ci troviamo a spendere cifre esorbitanti di libri e ci mandano in scuole dove non c'è riscaldamento e la pioggia entra dai balconi. Al posto di metterci le Lavagne Multimediali, Registri Elettronici e tutte queste cose, perché non vengono sistemate le scuole?
A Portogruaro il corteo non è nemmeno stato sentito: a parer mio, è stato più il pensiero del 'facciamo sciopero! Non andiamo a scuola!' , perché sembra che quando ci dicono 'vai a scuola' ci stiano facendo un dispiacere, e ora siamo troppo giovani per capire che questo tempo che spendiamo tra i banchi ci servirà per avere un domani, per non stare in un Paese dove le opportunità di lavoro per i giovani sono meno di quante immaginiamo, per poter dire un domani 'io ringrazio i miei genitori che hanno fatto sacrifici per mandarmi a scuola e per avermi aiutato a realizzare quello che sono', per riuscire ad avere un posto di lavoro che non sia temporaneo e per poter andare all'estero e non vergognarsi di essere italiani, di essere fieri dell'educazione che abbiamo avuto e che non sia la peggiore d'Europa come è ora. Purtroppo, quello che le generazioni odierne non capiscono è proprio questo: che se noi continuiamo a stare zitti e a non fare niente, un domani i nostri figli non lo avranno, non avranno un'educazione degna del nome perché i soldi che dovrebbero essere stanziati alle scuole vengono usati per costruire nuovi f35, nuove macchine e aerei militari che non ci servono.
Allora mi pongo un'altra domanda, visto che abbiamo miliardi da spendere su apparecchiature militari che non useremo mai, abbiamo miliardi che spendiamo per pagare i nostri politici, perché lo Stato Italiano pensa a sperperare i nostri soldi in questa maniera? Perché ci mettono materiali elettronici nelle scuole quando queste non sono neanche degne di ospitare studenti? Ma sopratutto, perché di fronte a tutto questo noi studenti non facciamo niente? Ci va bene così? Allora continuiamo ad avere scuole senza carta igienica, sapone, detersivi e compriamo apparecchiature ultra tecnologiche...  andremo proprio lontano!

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