Lettera a Boccaccio

Scritto da Melissa Karabashinze, Classe 3EU il 18 Marzo 2020.

Lettera a Boccaccio

Egr. Giovanni Boccaccio,
le scrivo per sfogarmi con lei della situazione di emergenza che sta vivendo il mio Paese in questo terribile periodo, sperando di essere compresa, come ho cercato di coprendere lei in questi giorni.
A scuola abbiamo studiato la sua biografia e abbiamo approfondito alcune novelle del suo “Decameron” e in questo ultimo periodo ho avuto modo di rileggere le sue parole relative a Firenze devastata dalla peste, in cui riflette su diversi argomenti: l'improvviso irrompere dell'epidemia e la sua veloce propagazione, l'impotenza degli uomini, l'inefficacia dei rimedi approntati, le diverse reazioni delle persone di fronte alla orte incombente... e con dolore registra il fatto che, nella  città appestata, vengono meno i vincoli umani, sociali e civili. 

#io resto a casa

Scritto da Vari il 15 Marzo 2020.

#io resto a casa
 
#iorestoacasa sperando al più presto di tornare ad abbracciare
#iorestoacasa perché, insieme a tutti, il Coronavirus voglio debellare
#iorestoacasa ma non smetto di sognare
#iorestoacasa ma nella mia testa sono al mare
#iorestoacasa anche se vorrei andare a ballare
#iorestoacasa ma non smetto di amare
Aurora Bisiol 3AE

Riflessioni sul periodo che stiamo vivendo

Scritto da Agnese Segato il 07 Marzo 2020.

Riflessioni sul periodo che stiamo vivendo
Ansia, agitazione e richiesta.
Così è iniziato questo 2020. Un intero continente che brucia e qualche mese dopo un'epidemia che ci spaventa. Non ci sono cure o vaccini per contenerla. È partita dalla Cina fino ad arrivare in Italia. Supermercati, bar, palestre, scuole, tutto chiuso.

Viaggiare è conoscenza di sé

Scritto da Melissa Koci, Classe 2AL il 16 Febbraio 2020.

Viaggiare, per me, è l’essenza della vita: arricchisce l’animo, riempie gli occhi di novità, soddisfa i nostri cuori e, specialmente, amplifica i nostri orizzonti mentali e culturali.
Visitare fisicamente nuove terre ci permette di percepire la vita che c’era e c’è tuttora in quei luoghi; ci fa “toccare” la storia, che è la storia “di altri” che vi hanno abitato ma, ad un tempo, è anche la nostra che da quest’esperienza trae nuovi stimoli.

Noi e gli altri, gli altri e noi… che fatica!

Scritto da Emma Antonini, Classe 2AL il 16 Febbraio 2020.

Nella nostra attuale realtà, conoscere nuove persone provoca emozioni diverse, talvolta positive ma assai più spesso negative. Rapportarsi con gli altri è difficile, si ha sempre un po’ di timore di risultare inferiori o inadeguati. Per un adolescente infatti è molto facile sentirsi “sfigato”, basta un nulla per essere considerati poco popolari, non degni di nota: se non si hanno, ad esempio, almeno 700 followers su Instagram, se non si frequentano discoteche, se non si indossano abiti firmati e non si è sufficientemente “Trend”.

Lettera a un bracconiere

Scritto da Elisa D'Angelo, Classe 5AL il 15 Marzo 2020.

Lettera a un bracconiere

Sono una ragazza di diciotto anni, sto ancora studiando, e la mia testa è ogni giorno colma di mille domande sul mondo in cui sto vivendo. Ce n'è una in particolare, però, che mi sorge ogni giorno, non appena leggo notizie su voi bracconieri, che uccidete animali a vostro piacimento, senza rispettare le regole. Ne vale davvero la pena?

Ogni giorno è una scelta

Scritto da Prof.ssa Monica Imperatore il 08 Marzo 2020.

Ogni giorno è una scelta
8 marzo 2020
In seguito alla chiusura forzata delle scuole di queste settimane, una mia classe ha perso l’occasione di assistere ad uno spettacolo, dal titolo La scelta, sulla giovane Tina Anselmi, una figura femminile di rilievo per la storia italiana, ma quasi sconosciuta alle giovani generazioni. L’attività rientrava all’interno di un percorso tematico sulla storia delle donne nel Novecento.
Scuola chiusa, teatri chiusi: tutto perduto?

Memoria di un viaggio nella memoria

Scritto da Vari il 21 Febbraio 2020.

È trascorso parecchio tempo dalla Giornata della Memoria, ma il viaggio interiore che lo spettacolo Storie di donne ebree ha fatto incominciare nelle menti e nei cuori dei giovani spettatori non si è concluso.
Ho il piacere di mandare in stampa 5 elaborati, immaginati come una lettera di un adolescente a una di quelle donne, di cui hanno toccato la vita per un momento, per il tempo di una finzione, per il tempo di un viaggio….
Prof.ssa M. Imperatore
 
LETTERA A LAURA GEIRINGER
Cara Laura,
ti chiamo col tuo nome, perché questa è la tua identità, non il numero di matricola 75676 tatuato sul tuo braccio. Non sei mai stata un numero, anche se posso immaginare che ogni giorno quel tatuaggio ti faccia ricordare il contrario. Com’è strano pensare che oggi i ragazzi si tatuino per avere dei propri simboli di riconoscimento e allora voi, ragazzi, non avete potuto scegliere ciò che vi rappresentava. Come non avete potuto scegliere di professare liberamente la vostra fede ed essere considerati una “razza diversa” …  diversa da che cosa, poi? Talmente diversa che sui vestiti vi avevano fatto cucire una stella per riconoscervi e omologarvi.

Scoprirsi attraverso un viaggio

Scritto da Iris Bulcari, Classe 3BU il 16 Febbraio 2020.

Il termine “viaggio” deriva dal latino “viaticus”, che indica l’occorrente per mettersi in cammino. Inoltre, è una delle metafore più presenti nell’immaginario collettivo: la vita viene intesa come un “cammino” o un “pellegrinaggio”, la morte come un “trapasso”, i momenti decisivi della vita in società come “riti di passaggio” e così via. Insomma, il viaggio è qualcosa di connaturato alla vita umana.

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