Incontri e riflessioni

Riflessioni sul carcere italiano

Scritto da Ceschin Anna e Bors Nicoleta il 17 Marzo 2016.

Il giorno 16 Febbraio 2016 la classe 4AL si è recata presso il carcere “Due Palazzi” di Padova per ascoltare le testimonianze di alcuni detenuti. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione di volontariato “Ristretti Orizzonti” che opera da anni all’interno del carcere.

Entrando nella struttura ognuno ha provato sensazioni contrastanti: alcuni si sono trovati a disagio quando i cancelli si sono chiusi progressivamente al loro passaggio, mentre ad altri la situazione non ha suscitato né paura, né ansia, né agitazione.
Dopo essere entrati nell’auditorium del carcere, qualcuno ha avuto l’impressione che alcuni detenuti non fossero tali, ma ricoprissero il ruolo di educatori, in quanto dalla loro espressione non trasparivano le caratteristiche tipiche dello stereotipo che ci viene imposto dai telegiornali, dai film e dai mass-media. Mentre i carcerati raccontavano la loro testimonianza la maggior parte di noi ha provato compassione per le restrizioni a cui sono sottoposti e per lo stile di vita del carcere.

Lo scopo della nostra visita è stato quello di capire il funzionamento e le problematiche delle carceri italiane. I detenuti, infatti, vengono nella maggior parte dei casi, lasciati in celle sovraffollate e, dovendo seguire delle regole ferree che creano una routine noiosa e opprimente rendendoli tutti uguali, perdono completamente la loro identità. Infatti, il fatto di essere trattati in tale modo, fa loro pensare di essere le vittime di un sistema e non i colpevoli, suscitando in essi il desiderio di ribellione. Questo, dato riferito all’Italia, porta il 70% dei detenuti a ricommettere il reato, cercando di utilizzare strategie migliori.

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