Incontri e riflessioni

Noi per voi!

Scritto da Giulia Travain, Anna Maria Benvenuto, Marta Capasso, Vanessa Faoro, Rossella Fracasso, Alessandro Trevisan il 12 Ottobre 2011.

elezionioocc_aranciocopiaCome sapete, il 15 ottobre ci saranno le elezioni dei rappresentanti d’Istituto. Ciò significa che saremo chiamati a votare qualcuno che rappresenti tutti gli studenti. All’inizio non c’era nessuna lista, tanto che rischiavamo di rimanere senza alcun rappresentante. Molti si chiederanno: “Perché devo prendermi tale impegno? La scuola è noiosa, non vedo l’ora di finirla e i rappresentanti non servono a niente. E poi devo venire a scuola già la mattina, figurarsi se sto qua anche il pomeriggio!…”
   
La nostra lista è nata…per caso. Ci è stato chiesto se qualcuno della 4BS voleva prendersi questo incarico e noi abbiamo accettato. Sia per metterci in gioco, sia perché a scuola c’è bisogno di qualcuno che metta fine alla passività tra i banchi. Ognuno di noi è una persona con degli obiettivi e un proprio pensiero. Per questo ciascuno di noi ha trovato la sua motivazione nell’ accettare di candidarsi.
   
Ci rendiamo conto che la cosa peggiore è promettere qualcosa che poi non verrà fatta, per cui ci impegneremo per concretizzare ciò che abbiamo proposto: per voi, per noi e per il nostro stare bene a scuola.
   
Ecco, intanto, le motivazioni che ci hanno spinto a candidarci:
   
Marta. Ho deciso di propormi come rappresentante perché desidero mettermi in gioco su qualcosa di nuovo e per fare realmente qualcosa che renda, per quanto è possibile, “divertente”  la scuola. Penso sia importante vivere bene in un ambiente nel quale dobbiamo vivere cinque ore ogni giorno! All’inizio ero titubante e l’idea di poter essere eletta mi faceva un po’ paura, però, parlando nelle classi, mi sono resa conto che alla fine non c’è da aver paura, perché lo scopo di tutti è lo stesso; forse bisogna solo cercare di perseguirlo.
   
Anna Maria. Devo confessarvi la verità. All’inizio di questo nuovo anno scolastico non mi era passato nemmeno per l’anticamera del cervello di candidarmi come rappresentante d’Istituto, insieme alle mie compagne di classe.  Il mio proposito per il nuovo anno era quello di dedicarmi completamente allo studio, senza prendermi troppi impegni che mi occupassero molto tempo libero.                   
È iniziato tutto da una richiesta da parte delle ex rappresentanti d’Istituto, che durante l’anno precedente ci avevano visto collaborare sia durante lo stage di orientamento per le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, sia quando alcune mie compagne di classe avevano presentato l’Istituto alle classi prime, all’inizio dello scorso anno scolastico. Quindi hanno pensato che noi potevamo fare e dare di più a questa scuola. Appena ho ricevuto questa richiesta, mi sono sentita un po’ strana. Io, rappresentante d’istituto?  La prima risposta è stata un no. Sarebbe stato troppo complicato e mi avrebbe preso molto tempo. Però, riflettendo, ho pensato che, forse, quell’occasione non si sarebbe più presentata e quindi perché non accoglierla?! Con mille paure e pensieri ho accettato.
Sono iniziate le prime riunioni, gli incontri tra noi, le presentazioni alle classi e tutto così velocemente da non avere il tempo di rendermene conto. Beh, adesso come adesso non so come andranno le elezioni. Se verrò eletta ne sarò felice e spero di riuscire a portare a buon fine tutte le proposte fatte e di essere un punto di riferimento per tutti gli studenti.
Se non riuscirò ad essere eletta, invece, penso che mi rimarrà un po’ di amaro in bocca, ma sono e sarò contenta di essermi messa in gioco e di aver cercato di fare qualcosa per migliorare il nostro Istituto!
   
Rossella. Perché ho voluto candidarmi come rappresentante d’Istituto? Prima di tutto devo dire che all’inizio non volevo perché ero consapevole - e lo sono - del grosso impegno che comporta, ma poi ho voluto mettermi in gioco. Ho detto: “Perché non provare?”, e così ho deciso. In questi giorni mi sono convinta sempre più, perché  desidero far sentire la mia voce ma soprattutto quella dei miei compagni di scuola: è importante che qualcuno li rappresenti, così che possano vivere bene nel luogo in cui si trovano. I due giorni di presentazione del programma sono stati molto stancanti ma anche molto belli perché, oltre che vedere le varie classi contente del nostro programma, abbiamo cercato di trasmettere quanto ci teniamo a ciò che stiamo facendo e quanto è per noi importante il nostro motto: ” NOI PER VOI”. Mi sono sentita veramente utile e importante per la scuola e sarà così anche nel futuro!
   
Giulia. Le motivazioni che mi hanno spinta a mettermi in gioco sono principalmente due: la passività che c’è all’interno della scuola e la mia testardaggine. La prima motivazione  nasce dalla mia pessima esperienza in un’altra scuola. Osservavo con ammirazione i candidati che solo da come si muovevano esternavano impegno, passione, determinazione e voglia di fare. Ragazzi che avrebbero voluto fare tanto per migliorare le condizioni di tutti gli studenti, o almeno provarci. Purtroppo, le elezioni le vincevano sempre dei buffi candidati. Non erano né intelligenti, né volenterosi, né avevano particolare interesse per il ruolo che avrebbero ricoperto. Volevano solo popolarità, e per questa venivano eletti. Avevano solo flotte di amici disposti a votarli semplicemente perché erano “fighi”! Erano probabilmente un punto di riferimento per le personalità più deboli. Erano l’oggetto del desiderio delle ragazzine di tutta la scuola. Erano solo tutto questo ma, alla fine delle elezioni, erano i nostri…rappresentanti di istituto.
Da quando sono in questa scuola però ho visto che le ex rappresentanti si sono sempre date da fare, hanno sempre cercato il meglio per tutti noi. Un problema che persiste riguarda coloro che si lamentano in continuazione e non fanno nulla per migliorare ciò che li circonda. Avere dunque l’occasione di non guardare più con ammirazione coloro che ricoprono questo ruolo, ma viverlo in prima persona, cercando di fare veramente qualcosa per l’istituto e per gli studenti è davvero un enorme obiettivo.
La seconda motivazione riguarda le mie speranze. Spero che le ragazze e i ragazzi si rendano conto che venire a scuola, pagarla, passarci mezza giornata per stare a scaldare la sedia è inutile! Desidero attivare tutti i ragazzi, anche quelli meno interessati, in modo che vengano a conoscenza dei motivi per i quali si lotta, in modo che ognuno si senta utile. Ognuno, anche DA SOLO, è indispensabile perché tutto funzioni bene.
    
Alessandro. Ho voluto candidarmi in quanto sono l’unico ragazzo del Martinelli e ci tengo che qualcuno, sapendo com’è lì la situazione, si attivi per migliorarla.
   
Vanessa. Per me, provare a rappresentare studenti della mia scuola, aiutarli (in qualsiasi modo e per qualsiasi cosa), farli divertire, farli sentire parte di un'istituzione che è loro, significa mettermi alla prova:  far sentire la mia voce e la voce di tutti gli studenti. Il mio piccolo aiuto andrà ad unirsi a quello degli altri futuri rappresentanti di Istituto e soprattutto a quello degli studenti, che invito quindi ad essere attivi, interessati a ciò che li riguarda in prima persona.
   
Queste sono le nostre motivazioni.
   
Prima di partire con il nostro programma, vorremmo chiedere a tutti i futuri rappresentanti di classe di leggere molto bene il regolamento d’Istituto, presente in ogni aula.
   
Per quanto riguarda il nostro programma, siamo partiti dall’idea di rendere tutti i ragazzi della scuola partecipi nelle attività, nelle scelte, proponendo le loro opinioni, in quanto spesso molti ragazzi vengono a scuola solo per scaldare il banco! Desideriamo cercare di rendere tutti gli studenti più motivati a venire a scuola, a sentirsi parte integrante dell’istituto Marco Belli!
Con questo obiettivo abbiamo deciso di somministrare dei questionari ad ogni classe per avere delle richieste più concrete su ciò che più interessa veramente a tutti, senza proporre un programma già confezionato a cui dire solo “sì, va bene”.
Leggendo le risposte ai questionari, abbiamo capito che ci sono richieste e problematiche comuni. Molte delle richieste non sono attuabili, data la mancanza di fondi e non abbiamo potuto tenerle in considerazione non solo per questioni economiche ma anche per ragioni di spazio, di tempo o per altri motivi. Altre richieste per ora non sono attuabili, ma crediamo non vadano accantonate. Saranno fattibili con l’aiuto di tutti.
Questo ci porta al primo punto del nostro programma: AUTOFINANZIAMENTO.
Pensiamo di doverci rimboccare tutti le maniche e di darci da fare per stare meglio. Questo autofinanziamento consiste nel fare delle torte e dei dolcetti da vendere, chiedendo di avere uno stand alla fiera di Sant’Andrea, oppure al ricevimento genitori come è già stato fatto in passato da una classe.
Se riusciamo a coinvolgere molte ragazze/i in modo da raccogliere abbastanza fondi, potremo pensare di  prendere in considerazione anche altre attività che ci sono state proposte o che abbiamo pensato noi, come un corso di informatica (utile, se possibile, a conseguire il patentino europeo), la giornata di cogestione (per la quale abbiamo proposto come attività dei murales nei corridoi della scuola) e infine il concerto del “Marco Belli”, che ha avuto molto successo in questi due anni, e il concerto al parco, insieme a tutte le scuole di Portogruaro.
Sempre con le nostre forze potremmo attivarci ed essere d’aiuto l’un l’altro all’interno della scuola nelle varie materie per le quali la scuola non fornisce corsi di recupero.  Si tratta di PEER EDUCATION: una sorta di corsi di recupero gestiti da noi studenti. La scuola è aperta tre giorni a settimana; la disponibilità di studenti del triennio ad aiutare ragazzi del biennio sarebbe utile, in quanto il metodo di spiegazione tra coetanei spesso si rivela molto efficace.
Oltre a queste attività che abbiamo proposto, dai questionari sono emerse delle problematiche presenti all’interno della scuola. La problematica maggiore riguarda la comunicazione. Molte attività chieste dagli studenti (ad esempio attività sportive) se nessuno si iscrive non possono essere portate avanti. Spesso anche la comunicazione tra preside, professori e studenti è risultata poco efficace. Altri problemi sono legati al fatto che molti non sono a conoscenza di ciò che fanno le altre classi: progetti e scambi con altri paesi, attività di stage, ecc… Sarebbe invece molto interessante essere a conoscenza di queste attività!
Un altro problema riguarda la sede staccata: villa Martinelli. Cercheremo di attivarci per far sì che venga fatto qualcosa per trovare una soluzione alle criticità rilevate.
Per migliorare la comunicazione abbiamo pensato di proporre un’assemblea d’Istituto in orario scolastico al teatro Russolo in maniera che possano partecipare professori e alunni. Daremo la possibilità ai professori referenti di progetti e attività di spiegarli a tutti i ragazzi. Se questa assemblea servirà a chiarire meglio ciò che c’è all’interno della scuola potremo pensare di riproporla a fine anno.
Per quanto riguarda le assemblee, ci è stato richiesto dai ragazzi di quinta di fare un’ ulteriore assemblea che riguardi solo loro, per discutere su tematiche relative all’esame di Stato. La nostra idea è di proporre una giornata di “scuola aperta” per i ragazzi di quinta, dove saranno presenti dei docenti o dei ragazzi che possono dare la loro testimonianza riguardo l’orientamento post-diploma.
Un ultimo punto del programma riguarda la compravendita dei libri di testo. Cercheremo di mettere a disposizione delle classi, a fine anno scolastico (dopo gli esami di maturità), o a inizio del prossimo anno, per  chi volesse vendere o comprare libri usati.
Raccomandiamo infine di fare la raccolta differenziata e di tenere in ordine e pulita la classe, i bagni, le aule di informatica; per noi che dobbiamo passare cinque ore all’interno della scuola e per rispetto di chi deve pulire.
Vi ringraziamo e vi lasciamo con una bella citazione di un gran personaggio.
   
 
Da soli siamo polvere al vento
 
''Ti criticheranno sempre,
parleranno male di te
e sarà difficile che incontri qualcuno
al quale tu possa andare bene come sei.
Quindi: vivi come credi,
fai quello che ti dice il cuore...
La vita è un’opera di teatro
che non ha prove iniziali.
Canta, ridi, balla, ama...
e vivi intensamente ogni momento
della tua vita...
prima che cali il sipario
e l’opera finisca senza applausi.... ''
(Charlie Chaplin)

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