Incontri e riflessioni

Grazie

Scritto da Arianna Morosin, 5AS il 22 Luglio 2010.

E’una parola fuori moda, a casa e a scuola. Sì, perché sembra che tutto ci sia dovuto. A casa e a scuola.
Ora che ciò che sto per dire non corre il pericolo di sembrare una sviolinata interessata, perché ho appena concluso gli esami di Stato e dunque, come studentessa, non avrò nulla più a che fare con gli insegnanti del “Belli”, posso permettermi, senza essere criticata, di usare questa parola un po’ “fuori moda” che fa bene al cuore di chi la riceve e fa bene al cuore di chi la pronuncia.
Grazie!
Grazie ai professori che ci hanno seguiti in questi anni di liceo e soprattutto in quinta.
Grazie ad alcune delle loro lezioni: quelle che non dimenticheremo più.
Grazie alla loro determinazione, al loro impegno nei nostri confronti, perché è anche merito dell’impegno che hanno profuso senza risparmiarsi, se molti di noi sono riusciti ad arrivare ad un buon livello di preparazione e ad affrontare gli esami con il batticuore tipico di tutti gli esami, eppure abbastanza serenamente.
Grazie anche per le “sfuriate” in classe, a causa delle nostre "n" scritte male, degli accenti lasciati nella penna o di qualche “doppia” sistematicamente dimenticata. Sbuffavamo, quando venivamo ripresi per gli errori di ortografia; ma quanto utile è stato, per noi, imparare le tecniche di auto-correzione dei testi! Ce ne siamo accorti durante le tre prove scritte, agli esami, quando abbiamo capito che sarebbe stato certamente molto meglio se gli errori li scovavamo noi, anziché la commissione!
Grazie a chi ci ha fatto capire che scrivere è bello e che certe pagine della letteratura entrano nel cuore e non ne escono più.
Grazie a chi ci ha fatto accostare alla storia rendendoci consapevoli che le azioni del passato c’entrano con il presente (altro che materia noiosa e inutile!).
Grazie a tutti i docenti che, soprattutto con l’esempio, sono riusciti ad insegnarci ad “ascoltare”, ad avere rispetto delle idee altrui ed ad affinare il nostro senso critico. L’abbiamo imparato da adulti che si sono sempre posti di fronte alla realtà…da adulti.
Grazie per lezioni di vita che alcuni insegnanti ci hanno regalato in questi anni (specie l’ultimo): il mio diario è pieno di frasi pronunciate da loro. So che non le cancellerò e…spero sinceramente che non mi chiedano il copyright....
Grazie ai professori che quest’anno hanno accettato la sfida impegnativa di portare due classi quinte all'esame: ora che l’anno è terminato, capisco che non deve essere stato per niente facile.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a fare oggi di me una ragazza “matura” (appena pochi giorni fa ero una “maturanda”!).
So che aver superato l’esame è solo uno dei tanti scalini della vita, che ho ancora molto da imparare e che è necessario che io continui a “maturare”, un passetto alla volta. E’ bello che abbia compreso anche questo. L’ho capito a scuola, vedendo insegnanti che, pure loro, crescono un po’ ogni giorno e non perdono l’entusiasmo, la curiosità, il desiderio di imparare.
Grazie ai professori che non si sono stancati di correggere i nostri errori (e non parlo solo di grammatica, sintassi ed ortografia...). Osservando alcuni di loro capivo che, mentre ci “cor-reggevano”, ci “reggevano”, ci “sostenevano”. Non ci hanno mai lasciati soli.
Grazie, dunque, per non averci abbandonati nemmeno in quei momenti in cui la classe sembrava stanca o demotivata e pareva fregarsene dello studio, della scuola e persino degli esami.
Grazie ai docenti che ci hanno insegnato, oltre ai contenuti della loro materia, anche le regole, la disciplina ed il rispetto reciproco. Forse dei contenuti, col tempo, qualcosa si perderà. Il resto, una volta acquisito, non si scorda più.
Grazie a chi ha saputo sorridere delle mie e delle nostre gaffes, come quando ho affermato che le suore avevano raggiunto un momento di forte eccitazione nella poesia  "La digitale purpurea" di Pascoli, o che la "S" del “Dottor S.” di Svevo, nel romanzo “La Coscienza di Zeno”,  poteva essere riferita alle SS...
L’ansia fa davvero brutti scherzi! (E meno male che non ho sparato queste sciocchezze agli esami!).
Adesso che nel mio futuro ci sono decisioni importanti da prendere e scelte da compiere, so che non sono sola, perché potrò avere ancora un riferimento ed una guida in ciò che questi docenti mi hanno insegnato e soprattutto nel legame che si è costruito con loro e che, anche se ci vedremo sicuramente più di rado, ho la certezza che non si spezzerà.

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